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La Sagrada Familia - Antony Gaudi'


Barcellona è una delle mete che vorrei visitare una volta tornati alla normalità.

Anche se non ci sono mai stata di persona, l'ho visitata virtualmente e me ne sono innamorata! Questo il link: https://sagradafamilia.org/visita-virtual.



Non parliamo solo di un famoso esempio architettonico del XX secolo, ma di un'opera dalla sapienza costruttiva mai vista prima.

Nata come tempio espiatorio dedicato alla Sacra Famiglia, sono state le offerte di chi voleva espiare i propri peccati che hanno portato alla posa della prima pietra il 19 marzo 1882, festa di San Giuseppe, patrono della Chiesa Cattolica.



A partire dal 1883, Gaudì ha speso 43 anni della propria vita per vederne realizzata solo una minima parte e, ancora oggi, nonostante siano stati compiuti passi in avanti, non è ancora stata completata.

Da subito la sua originalità ha incontrato sia riconoscimenti sia rifiuti, ma la svolta vera è avvenuta nel novembre 2010, con la consacrazione come luogo sacro da parte di Papa Benedetto XVI:


"In questo ambiente, Gaudí volle unire l’ispirazione che gli veniva dai tre grandi libri dei quali si nutriva come uomo, come credente e come architetto:

il libro della natura, il libro della Sacra Scrittura e il libro della Liturgia.

Così unì la realtà del mondo e la storia della salvezza, come ci è narrata nella Bibbia e resa presente nella Liturgia. Introdusse dentro l’edificio sacro pietre, alberi e vita umana, affinché tutta la creazione convergesse nella lode divina, ma, allo stesso tempo, portò fuori i “retabli”, per porre davanti agli uomini il mistero di Dio rivelato nella nascita, passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.

In questo modo, collaborò in maniera geniale all’edificazione di una coscienza umana ancorata nel mondo, aperta a Dio, illuminata e santificata da Cristo. E realizzò ciò che oggi è uno dei compiti più importanti: superare la scissione tra coscienza umana e coscienza cristiana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna, tra la bellezza delle cose e Dio come Bellezza.

Antony Gaudí non realizzò tutto questo con parole, ma con pietre, linee, superfici e vertici. In realtà, la bellezza è la grande necessità dell’uomo; è la radice dalla quale sorgono il tronco della nostra pace e i frutti della nostra speranza. La bellezza è anche rivelatrice di Dio perché, come Lui, l’opera bella è pura gratuità, invita alla libertà e strappa dall’egoismo."


Si tratta infatti di un organismo che cresce, un unico corpo formato da tante parti diverse, la cui movenza fluida e naturale si sposa con le componenti geometriche che ne fanno da fondamenta.





Si intravvede una costruzione dal gusto medievale, intrisa di misteri e simbologie, tipica delle costruzioni di quell'epoca. Ma ciò che stupisce ancora oggi è la scelta di rivedere tutte le regole architettoniche tipiche dell'edificio di culto medievale, portando all'esterno i "retabli", ovvero le grandi scene religiose che solitamente si trovano nelle pale d'altare, e riempiendo la zona interna di forme naturali e di grandi finestre di luce.





Definito il Dante dell'architettura, Gaudì desidera mostrare Dio ed il mistero cristiano al mondo intero, ed è solo attraverso la porta di Cristo che l'uomo può vivere la natura e tutto il creato.




Come architetto di Dio, la prima e unica facciata che vede compiuta è quella della Natività, composta da 3 porte dedicate alle virtù teologali: al centro la carità, a destra la fede, a sinistra la speranza. Il fulcro della facciata è ovviamente l'incarnazione di Cristo, il presepe del mondo, attorniato da pastori, angeli e magi, e illuminato dalla stella.

Tutto attorno, le scene primarie della storia di Gesù e insieme la natura nel suo massimo splendore.





Berenice ***


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